giovedì 14 marzo 2013

Mister Valente bacchetta il "sistema calcio".Allena chi porta sponsor,non chi ottiene risultati.Dopo ogni promozione mai una conferma.


E’ uno degli allenatori lucani più vincenti;nel suo palmares ci sono quattro campionati di eccellenza ,tre di promozione e tre coppe Basilicata eppure è uno dei disoccupati di lusso e se ne va a spasso organizzando convegni.E’ questo lo strano destino di Antonio Valente,55 anni compiuti da poco,ma lui giura di stare bene anche senza calcio e di non appartenere alla categoria dei disperati.In questa intervista alla Nuova del sud vuota il sacco e ne ha per tutti denunciando il malcostume degli allenatori ingaggiati dalle società perché portano uno sponsor e intravedendo  nei giovani la miglior ricetta per uscire dalla crisi economica nel calcio

 1)Tempo fa con una sottile vena polemica lei affermò che nel calcio non esiste la meritocrazia.E questo è un pensiero comune di tanti allenatori!

Io faccio riferimento alla  mia esperienza.Basti pensare che ogni volta che ho vinto un campionato ,l’anno dopo sono rimasto disoccupato,in quattro casi addirittura.Oggi prevalgono sponsor economici e politici,altrimenti come si spiega che un tecnico come me che negli ultimi anni ha totalizzato più punti e vinto più campionati sia disoccupato?

2)Come lo sta trascorrendo quest’anno sabbatico?

In questo periodo sto collaborando con un’associazione culturale di Altamura.Stiamo organizzando una serie di convegni sulla legalità e la pulizia del calcio,in uno di questi interverrà anche Arrigo Sacchi.Il fine settimana mi divido tra Puglia e  Campania a vedere partite di calcio.

3)La panchina quanto le manca?

All’inizio sbattevo la testa ,avevo voglia di spaccare tutto ma poi mi sono reso conto che tra tutta questa mediocrità era meglio stare fuori dal giro.Intanto studio e prendo appunti,insomma cerco di sfruttare positivamente questo tempo libero

4)E' vero che l'ha cercata il Viggiano l'anno scorso?

Smentisco nella maniera più assoluta,perché a me non ha chiamato nessuno da Viggiano. C’è stato  solo un sondaggio del Grottaglie che poi  ha preferito un tecnico che ha fatto pervenire uno sponsor da 60 mila euro.Io credo invece che lo sponsor migliore per un allenatore debbano essere i risultati,io una cosa del genere non la farei mai.

5)Il campionato lucano lo segue sempre?

L’ultima partita a cui ho assistito è stata Viggiano-Real Metapontino.

6)E’ passato tanto tempo allora.Posso chiedere che impressione si è fatto quella volta?

Non una buona impressione ad essere sincero.La sensazione è che ci fosse più paura di perdere che voglia di vincere.Non è stato un belvedere ,non è stato un bello spot per il calcio lucano.

7)Che campionato è stato questo ?

E’ stato un campionato senza sorrisi ,di una pochezza tecnica sotto gli occhi di tutti. Prendiamo il Metapontino:sta per vincere il campionato ma non pratica  un calcio brillante e propositivo,non c’è spettacolarità nell’esprimere una vittoria .inoltre sono  evidenti i fallimenti di alcune società come il Viggiano che era dato da tutti per favorito e altre ancora che fanno fatica a portare a termine la stagione.Su questo gli enti preposti dovrebbero interrogarsi,lo dico perché amo maledettamente questa terra e credo bisogni assolutamente riqualificare tutto il movimento calcio.E’ chiaro che  anche le società hanno una loro colpa specifica perché spesso i campionati non sono supportati da progetti,in alcuni casi poi subentra anche una certezza stanchezza fisiologica dei dirigenti.


8)Un modo per combattere la crisi economica sarebbe quello di tornare ad investire nei settori giovanili.In Basilicata però sono pochissime le società che lo fanno.

In altri posti la crisi è benedetta e alcune società ne hanno approfittato per valorizzare i prodotti del vivaio.I nostri tecnici non hanno purtroppo tutto questo coraggio anche perché non dispongono degli strumenti necessari per poter lavorare,in alcuni casi non sono neanche qualificati perché sfido chiunque  di loro che abbia mai aperto un libro.Detto questo se un giovane da noi ha talento è costretto ad emigrare,e prova ne sia il fatto che le squadre di a e b sono disseminate di lucani.

9Vuole esortare i suoi colleghi a credere di più nei giovani?

Non solo,le società dovrebbero fare il primo passo.Io l’anno scorso a Policoro mi sono qualificato per i play-off con una squadra che per più di 6/11 era quella della Juniores.Nella mia squadra ideale ci sarebbero solo giocatori dal 93 in poi,quelli per intenderci scartati dagli altri.

10)Che cosa non le piace in generale di questo calcio?

Si  stanno facendo notevoli passi indietro,a partire dalla cultura della sconfitta che in Italia è del tutto inesistente e svilisce la bellezza di questo sport.Bisognerebbe ripristinare dei valori adeguati e ribadire quindi l’importanza di un approccio etico allo sport senza anteporre i risultati agonistici ottenuti.


                                             Nicola Signoretti

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