venerdì 4 aprile 2014

De Stefano al vetriolo sul Viggiano:ci siamo sentiti come dei cani bastonati.

Vincere ad Oppido Lucano per eguagliare il record di 60 punti risalente alla stagione 2011-2012.E’ questo l’ultimo obiettivo rimasto al Viggiano con i play-off che sembrano ormai una chimera dopo il mezzo passo falso contro il Pomarico.Nell’Alto Bradano la squadra di De Stefano chiuderà la sua quinta partecipazione al massimo campionato regionale con un terzo posto già in cassaforte che sa di miracolo dopo una stagione piena di difficoltà economiche che hanno inficiato la struttura di un organico che ha perso pezzi cammin facendo prima Capogrosso,poi il capitano  Perna e in ultimo Magliano,non tralasciando l’infortunio occorso a Girelli a novembre e un mercato di riparazione  al risparmio.Fattori economici ed ambientali che alla fine si sono ripercossi sulla classifica:a dicembre il Viggiano era a due sole lunghezze dalla capolista Rossoblu Potenza e in 12 partite aveva subito soltanto tre reti.Poi l’involuzione:scivola per un periodo  al quinto posto ,a febbraio i giocatori esausti  insorgono contro la società per i mancati rimborsi ed è la goccia che fa traboccare il vaso.Da due mesi circa infatti i cancelli del Coviello rimangono aperti ma l’unico a varcare la soglia è proprio lui:Giuseppe De Stefano.Dopo l’esonero dai Rossoblu Potenza è stata un’annata decisamente migliore dal punto di vista calcistico.Umanamente,ci racconta,pensavo di avere a che fare con persone diverse,che amassero lo sport  e che si approcciassero in maniera differente verso questa prima esperienza.Non le manda a dire il tecnico dei valdagrini:ci siamo sentiti come dei cani bastonati,messi sempre in discussione.Addirittura ,continua ,siamo stati accusati di essere dei mercenari ,un’ accusa  pesante e fuorviante perché da qualche mese i ragazzi stanno giocando senza percepire rimborsi.Niente però che all’inizio facesse presagire un quadro cosi desolante.Dai primi contatti che ho avuto con la nuova dirigenza ,ho avuto la percezione di un cambiamento ,di un’aria diversa ma le difficoltà si sono palesate già dal ritiro di Tramutola e ce le siamo trascinate per tutto l’anno.Nonostante tutto De Stefano però non ha mai pensato alle dimissioni e il tecnico spiega anche il perché:non me la sono sentita di lasciare questi ragazzi e di mettere a repentaglio il mio lavoro.Il terzo posto,aggiunge,è figlio della mia testardaggine e di quella del direttore Caputo.Insieme abbiamo riannodato i fili di una situazione ingarbugliata,anche quando i ragazzi volevano scendere in campo ma qualcuno spingeva perché non si giocasse.Domenica sembra cosi la fine di un supplizio:dispiace dirlo ma è cosi,siamo arrivati al termine del campionato logorati mentalmente ma noi gli impegni quando ce li prendiamo li rispettiamo.Un duro sfogo quello del tecnico dei valdagrini che pure era stato richiamato a furor di popolo sulla panchina dei biancoblu:sono grato al Viggiano per avermi ridato la possibilità di ritornare nel giro dopo lo scotto dell'esonero dai Rossoblu Potenza ,ma mai mi sarei aspettato di rivivere un'altra annata cosi dopo il biennio sotto la gestione Laneve in cui per ragioni uguali abbiamo buttato all'aria un campionato.Buoninfante è stato il giocatore rivelazione?E' giovane ma ha già la personalità di un veterano,quando è venuto a mancare la squadra ne ha risentito però io voglio fare un plauso a tutti i ragazzi.Sono stati  sette lunghi mesi di sofferenza in cui di tutto si è parlato tranne che di calcio,per loro si chiude un'esperienza "traumatica" che spero sia l'ultima.L’aspetto sportivo è cosi passato in secondo piano ma è arrivato il momento di parlare anche di questo.A dicembre eravamo a due punti dalla capolista,con un assetto tattico che ci permetteva di subire pochissime reti e di vincere spesso di misura.Poi il  puzzle bianco blu perde il primo pezzo con Capogrosso che si trasferisce al Picerno,lo segue segue a ruota libera Roberto Perna e infine di Magliano,senza contare l’infortunio di Girelli,e qui parte un altro dei suoi affondi.Si è fatto male per il Viggiano ma non ha ricevuto un euro per la rieducazione e nessuno a parte il vicepresidente che si sia mai preoccupato di fargli una telefonata.Cosi,mentre gli altri aggiungevano,noi invece toglievamo è il racconto amaro di De Stefano.Siamo arrivati davanti alla Murese che  ha un’ossatura ormai consolidata da qualche anno,al Tolve che ha confermato la stessa squadra della scorsa stagione con l’aggiunta di due calciatori che avevano vinto il campionato.Infine una battuta sul futuro:mi piacerebbe lavorare in un ambiente  in cui non mi ritrovi di nuovo a gestire situazioni che non abbiano a che fare con il calcio.E a chi lo giudica il migliore ma non un vincente replica:non ho mai avuto la fortuna di fare una grande campagna acquisti ,i risultati che ho ottenuto sono sempre stati figli del lavoro e dell’applicazione, a me nessuno ha regalato mai niente.

                                                                   Nicola Signoretti

Nessun commento:

Posta un commento