lunedì 29 ottobre 2012

Comunicato stampa Polisportiva Viggiano


Relativamente alla partita Picerno – Viggiano del 28 ottobre 2012 la scrivente società e tutto il suo direttivo vogliono esprimere il più vivo rammarico e disappunto in merito al comportamento della terna arbitrale che da un lato ha palesemente e pesantemente alterato l’andamento della gara e dall’altro si è lasciata andare a considerazioni che poco hanno a vedere con lo sport e per il motivo per cui erano stati inviati in quel di Picerno. Non si intende minimamente mettere in discussione il risultato della gara che è e resta quello maturato sul campo ma assistere ad una tale sequela di errori appare francamente fuori dal normale. In merito alla prestazione tecnica della terna arbitrale è lungi fare cattivi pensieri ma certamente le convinzioni vengono messe fortemente in dubbio quando si assiste alla negazione di due rigori (di cui uno segnalato dal guardalinee e non dato dall'arbitro), ad una espulsione francamente affrettata del capitano del Viggiano per un fallo a centrocampo onesto senza cattiveria, mentre poco prima non si è vista una gomitata di un giocatore del Picerno ai danni dello stesso De Pascale, o alla continua chiamata di fuorigioco inesistenti.  A coronare una prestazione francamente insufficiente l’arbitro veniva meno ad uno dei più semplici dettami delle regole del gioco del calcio, con il pallone in gioco nelle mani del portiere del Viggiano ha fermato il gioco per consentire una sostituzione al Picerno.
Ma la cosa che più ha lasciato perplessi i dirigenti ed i giocatori del Viggiano sono alcune considerazioni che l’arbitro ed uno degli assistenti si sono permessi di esternare durante la gara ed a fine di essa. Sentire dire “cosa vengono a fare questi napoletani a svernare in Basilicata invece di giocare nei loro paesi”, oppure “tu non ti avvicinare che sei di Battipaglia tornatene al tuo paese io lì ho lavorato un anno ed ho avuto sempre problemi”  appare sinceramente fuori dal normale e sicuramente al di fuori dei compiti di una terna arbitrale. Ancora una volta non si vogliono fare cattivi pensieri ma ci si chiede: non è che questi sentimenti esternati abbiamo potuto in qualche modo condizionare il lavoro della terna? Pur conoscendo i regolamenti, a questo punto però si ritiene che la conoscenza sia limitata, non si era a conoscenza che per giocare nel campionato di Eccellenza Lucana fosse necessario presentare il certificato di nascita e di residenza per verificare se le origini fossero gradite alla terna arbitrale.
Di fronte a questa sorta di razzismo provincialotto e fuori luogo si ritiene di alzare la voce per difendere l’onorabilità della Società Polisportiva Viggiano e di tutti i suoi tecnici e giocatori tesserati. Non si può e si deve permettere a nessun addetto ai lavori di fare considerazioni sulla provenienza di un tecnico e di un giocatore soprattutto per uno sport che ha consentito negli anni di annullare tutti i confini del mondo facendo mettere da parte odi razziali, odi religiosi, guerre e contrasti ideologici in genere.
La società e i dirigenti tutti, si è sicuri di interpretare anche il pensiero di tutta la cittadinanza viggianese che ha accolto benissimo questi ragazzi, siamo vicini ai nostri tecnici ed ai nostri atleti e fino alla fine ne difenderemo la onorabilità.Poiché queste cose di cui oggi si riferisce sono già accadute in altre occasioni non si può far finta che niente sia successo pertanto da un lato si andrà a valutare se esistono gli estremi all’interno della giustizia sportiva per difendere la onorabilità degli atleti ,e dall’altro si sta valutando la estrema decisione di ritirare la squadra dal campionato di Eccellenza Lucana.



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