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GIUSEPPE FORTUNATO |
Bravo,giovane e vincente ma accomunato dallo stesso destino di tanti suoi colleghi:quello di essere disoccupato anche se la sua storia come vedremo è un tantino diversa .Dopo i casi Vignati,Valente e Camelia oggi è il turno di Giuseppe Fortunato,38 anni e già un campionato vinto da allenatore con il Real Metapontino nella stagione 2012/2013.Poi il feeling con il presidente Casalnovo si rompe e lui che era stato l’artefice della promozione in serie D fa una scelta coraggiosa,quella di lasciare la squadra.Vedute diverse spiega Fortunato ,io avevo suggerito di seguire la linea tracciata l’anno precedente e avevo chiesto di riconfermare buona parte dell’organico che aveva vinto appena il campionato,ma lui non la pensava cosi e ha fatto di testa sua salvo poi ammettere di essersene pentito.L’estate scorsa Fortunato era ritornato in pista con il Pisticci Marconia ma ha dovuto abbandonare il progetto ancor prima dell’inizio della stagione:mi hanno chiamato e io ho accettato subito di sedermi con loro ,mi è stato illustrato un budget per formare una squadra consona alle mie aspettative ma sono venuti subito a mancare i presupposti economici e poi sapete com’è finita .Un mese fa il Viggiano lo chiama ,ma lui risponde “no grazie “.Domenica scorsa ha assistito a Potenza-Fidelis Andria :le partite le vado a vedere,non serve chiudersi in questa autocommiserazione ,non bisogna abbattersi anche se capisco che è difficile per chi ha sempre allenato con risultati eccellenti ma è anche un modo per tenersi aggiornati sul panorama calciatori .L’impressione che ha avuto assistendo ad una gara di eccellenza non si discosta da quella dei suoi colleghi intervistati:il livello medio è sceso ammette Fortunato,noto già una differenza notevole rispetto a quando ho allenato il Metapontino.Purtroppo nelle società manca la programmazione e la cultura calcistica,la figura dell’allenatore non è ritenuta cosi importante e anche per questo alcune squadre vivono stagioni altalenanti. Quelle che stanno sopra hanno una struttura societaria solida alle spalle ,il Villa d’Agri ha un budget più ridotto ma Arleo sta tirando fuori il massimo.Scommette sul Picerno:ha un organico superiore a tutte le altre,ha trovato delle difficoltà sui campi in terra battuta dove ha rischiato di perdere ma è la più continua.Subito dopo c’è la Vultur:ha un grosso potenziale che è quello del pubblico,nessuna squadra può vantare circa mille spettatori,certo se mantengono questo ritmo la società potrebbe fare un altro tipo di valutazioni nell’immediato mercato ma senza svenarsi.Dell’Angelo Cristofaro la pensa cosi:paga la carenza di organico a livello numerico,se gli manca qualche titolare ne risente.Non poteva mancare una battuta sul Metapontino:sei punti dalla vetta si possono recuperare,ha un portiere come Marino che pochi possono permettersi ma può fare meglio.
Nicola Signoretti
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