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lo abbiamo permesso noi,con il nostro menefreghismo becero ,con le nostre
ataviche divisioni,con il nostro proverbiale disamore.Ma non per questo la
passerete liscia anche questa volta,senza che qualcuno vi chiederà mai una
spiegazione di questo scempio ormai condotto a termine. Ci sono tanti Schettino
in questa società,tanti fuggiaschi in cerca di un riparo,e chi ha chiesto a sette ragazzini di scendere in campo
lo ha fatto solo per l’onor proprio,millantando fantomatiche cordate di
imprenditori per giorni per convincerli a giocare. La scomparsa della
Polisportiva si sta consumando
nell’indifferenza più totale dei viggianesi,che vicino a questa squadra non lo
sono mai stati,né nella gioia e tanto meno nel dolore.E questi sono i giorni del
dolore,della resa definitiva di una delle realtà calcistiche più belle della
Basilicata,ingiustamente ma prevedibilmente. Si perché ce lo aspettavamo,ma non
cosi,perché la dignità non deve esserci
solo quando si perde in campo ,e questa mesta e triste fine oltraggia il
tifoso,offende la sua dignità e i sacrifici che tante persone hanno fatto per
questa squadra.Perchè io se penso al Viggiano non penso a Michele Di Rago,(mi
perdoni Postiglione se riprendo una sua battuta)ma ad Antonio Gargaro e a
Giuseppe Aliati, due icone per
l’attaccamento e la passione per questi colori .E’ stata loro l’idea di un
azionariato popolare ,ma Viggiano non è Moliterno e da soli non ce l’avremmo
fatta ad abbattere questo muro di indifferenza popolare.Se io penso al Viggiano
non penso a Michele Di Rago,ma al custode Vincenzo D’Alessandri o Vincenzo
Lasco detto Catalano,umili servitori della patria in questi lunghi anni.Quattro
mesi da incubo non cancelleranno mai sedici anni di gloria ,dalla terza
categoria all’eccellenza,dal San Mauro
Forte allo Stasia,dal primo articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno alle pagine
del Corriere e della Gazzetta dello
Sport.Eppure dal trionfo di Picerno sono passati solo due anni,ma come dice
Sacchi ci sono vittorie che confondono e sconfitte che chiariscono,finchè si
vinceva si faceva finta di niente mentre adesso che la giostra si è fermata ,in
molti dovranno scendere ma le luci del Luna Park su questo blog non si
spegneranno mai.
Nicola Signoretti
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