sabato 29 dicembre 2012

VIGGIANO,FAME DI COPPA.UNA CENA PER FESTEGGIARE LA CONQUISTA DEL TROFEO DELLA COCCARDA IN CASA VALADAGRINA.


ROBERTO PERNA
Il Viggiano vince la coppa Basilicata e mette in bacheca il primo trofeo dopo 14 anni dalla sua fondazione.Per un club che fino a otto anni fa giocava in seconda categoria è un risultato straordinario. La storia ha scelto una data,23-12-2012.Una data incisa sul cuore  ,una coppa che si veste di tricolore,la storia di un grande amore.Quello sbocciato tra Roberto Laneve e il Viggiano nel 2002,quel Viggiano che giocava ancora in seconda categoria e che avrebbe iniziato di lì a poco una cavalcata trionfale fino a conquistare l’eccellenza e da qualche giorno una coppa Basilicata.Una crescita esponenziale che giustamente riempie d’orgoglio Laneve,artefice ,ma non senza l’aiuto di altri dirigenti,di questo “miracolo calcistico” in un paese dove la fiamma della passione intorno alla squadra non si è mai accesa.E cosi, tra l’indifferenza glaciale dei viggianesi,la Coppa Basilicata ha fatto il suo ingresso nel paese di Maria e dell’oro nero intorno alle 19 di domenica quando ad accogliere i giocatori ci hanno pensato i giovani musicisti della Nuova Filarmonica che vestiti da Babbo Natale ,hanno suonato l’inno di Mameli.Il tempo di un brindisi al bar e poi tutti a festeggiare al centro sportivo dell’amico chef Rocco Albano ,con un ospite a cena di lusso:la Coppa Italia Regionale.La serata inizia con il nuovo acquisto Izzo che smessi i panni di calciatore indossa quelli dell’imitatore.Bersaglio del centrocampista salernitano  è il tecnico Taglianetti  e sono risate a crepapelle ,e il primo a divertirsi è proprio lui, ribattezzato il Generale Ramon.Ha condotto i suoi “soldati” ad una grande vittoria,alla conquista del primo trofeo del Viggiano e per questo gli spetta di diritto un posto nella storia di una società che per il dopo De Stefano aveva puntato tutto sul giovane e vulcanico tecnico ebolitano per la stagione del riscatto.Una scelta impopolare all’inizio,ma è bastata una chiacchierata a convincere Laneve e cosi il pupillo di Sergio Caputo ha battuto la concorrenza di Valente e Volini.In campionato all’inizio non sono state rose e fiori,il Metapontino dei record è scappato via troppo presto e allora meglio accontentarsi del secondo posto acciuffato all’ultima d’andata ma se non avesse vinto la coppa si sarebbe tornati a parlare di stagione fallimentare.Ma al centro dell’attenzione finiscono  i calciatori,gli artefici di questo successo.Inizia capitan De Pascale,campione di umanità e di sensibilità. Siamo orgogliosi e felici di aver regalato a tutti i viggianesi questa emozione entrando nella storia di questa società.Ovviamente e' la vittoria di tutti,del gruppo con cui lavoro da 5 mesi e dello staff tecnico:del direttore Sergio  Caputo,di Franco Nigro,di Michele Di Rago,di Vincenzo Ierardi e di Battista Varallo.Dedico questa coppa a mia moglie Simona e ai mie bimbi Mattia e Simona.Se poi vado in fondo al cuore trovo spazio per una dedica ancora più speciale e sentita.Qualche giorno prima della finale sono stato a trovare mio papà scomparso qualche anno fa,ci siamo salutati  con la promessa che avrei provato a fare di tutto con i miei compagni per  vincere la coppa Italia.Mio papà mi ha sempre seguito sin da bambino,ovunque mi raggiungeva perché era il mio primo tifoso e la sua mancanza e' incolmabile.E’ il turno dell’eroe di giornata,Pierluigi Vaccaro,il giocatore che ha consegnato il primo trofeo dell’era Laneve al Viggiano.Segnare il primo goal con questa maglia  e farlo  in una partita importante come una finale ti dà delle sensazioni che neanche nel sogno più bello avrei immaginato di assaporare.Invece è tutto vero continua Vaccaro,che a fine gara è corso ad abbracciare l’ex capitano Ernesto Laneve.La coppa la dedico a lui,per me è come un fratello e raccogliere il suo abbraccio è stata una delle sensazioni più belle come vedere i viggianesi entusiasti per il mio goal. Vaccaro “consegna” la coppa al Viggiano ma a spingerlo in finale è stato Giuseppe Perna con i due rigori parati a Sperandeo e Vukcevic. Le lacrime di Valentina “bagnano” la sua seconda coppa dopo quella  conquistata nel 2003-2004 con l’Abriola.E’ il turno di Giacinto Santalucia:la dedico   ai familiari di Giulia Rotundo che hanno trascorso un Natale molto triste e a me stesso per i sacrifici che ho fatto in questi due anni al Viggiano per amore del calcio.Chiude Angelo Della Guardia:ho vinto la mia prima finale di una coppa a 17 anni ma per  i primi dieci minuti avevo le gambe che  mi tremavano e non la smettevano più ,ma dopo il primo intervento tutto mi sembrava più facile anche grazie all'aiuto del mio capitano che mi dava fiducia.Al fischio finale quasi non mi sembrava vero e sono andato a festeggiare subito con mio padre,la persona che  mi ha dato più fiducia da quando gioco a calcio.Questa coppa la dedico a lui che mi sostiene sempre nei momenti più difficili e a mia madre che insieme a lui mi segue sempre.
                                                                    Nicola Signoretti

Nessun commento:

Posta un commento