VIGGIANO,FAME DI COPPA.UNA CENA PER FESTEGGIARE LA CONQUISTA DEL TROFEO DELLA COCCARDA IN CASA VALADAGRINA.
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ROBERTO PERNA |
Il Viggiano vince la coppa
Basilicata e mette in bacheca il primo trofeo dopo 14 anni dalla sua
fondazione.Per un club che fino a otto anni fa giocava in seconda categoria è
un risultato straordinario. La storia ha scelto una data,23-12-2012.Una data
incisa sul cuore ,una coppa che si veste
di tricolore,la storia di un grande amore.Quello sbocciato tra Roberto Laneve e
il Viggiano nel 2002,quel Viggiano che giocava ancora in seconda categoria e
che avrebbe iniziato di lì a poco una cavalcata trionfale fino a conquistare
l’eccellenza e da qualche giorno una coppa Basilicata.Una crescita esponenziale
che giustamente riempie d’orgoglio Laneve,artefice ,ma non senza l’aiuto di
altri dirigenti,di questo “miracolo calcistico” in un paese dove la fiamma della
passione intorno alla squadra non si è mai accesa.E cosi, tra l’indifferenza
glaciale dei viggianesi,la Coppa Basilicata ha fatto il suo ingresso nel paese
di Maria e dell’oro nero intorno alle 19 di domenica quando ad accogliere i
giocatori ci hanno pensato i giovani musicisti della Nuova Filarmonica che
vestiti da Babbo Natale ,hanno suonato l’inno di Mameli.Il tempo di un brindisi
al bar e poi tutti a festeggiare al centro sportivo dell’amico chef Rocco
Albano ,con un ospite a cena di lusso:la Coppa Italia Regionale.La serata
inizia con il nuovo acquisto Izzo che smessi i panni di calciatore indossa
quelli dell’imitatore.Bersaglio del centrocampista salernitano è il tecnico Taglianetti e sono risate a crepapelle ,e il primo a
divertirsi è proprio lui, ribattezzato il Generale Ramon.Ha condotto i suoi
“soldati” ad una grande vittoria,alla conquista del primo trofeo del Viggiano e
per questo gli spetta di diritto un posto nella storia di una società che per
il dopo De Stefano aveva puntato tutto sul giovane e vulcanico tecnico
ebolitano per la stagione del riscatto.Una scelta impopolare all’inizio,ma è bastata
una chiacchierata a convincere Laneve e cosi il pupillo di Sergio Caputo ha
battuto la concorrenza di Valente e Volini.In campionato all’inizio non sono
state rose e fiori,il Metapontino dei record è scappato via troppo presto e
allora meglio accontentarsi del secondo posto acciuffato all’ultima d’andata ma
se non avesse vinto la coppa si sarebbe tornati a parlare di stagione
fallimentare.Ma al centro dell’attenzione finiscono i calciatori,gli artefici di questo
successo.Inizia capitan De Pascale,campione di umanità e di sensibilità. Siamo orgogliosi e felici di aver
regalato a tutti i viggianesi questa emozione entrando nella storia di questa
società.Ovviamente e' la vittoria di tutti,del gruppo con cui lavoro da 5 mesi
e dello staff tecnico:del direttore Sergio
Caputo,di Franco Nigro,di Michele Di Rago,di Vincenzo Ierardi e di
Battista Varallo.Dedico questa coppa a mia moglie Simona e ai mie bimbi Mattia
e Simona.Se poi vado in fondo al cuore trovo spazio per una dedica ancora più
speciale e sentita.Qualche giorno prima della finale sono stato a trovare mio
papà scomparso qualche anno fa,ci siamo salutati con la promessa che avrei provato a fare di
tutto con i miei compagni per vincere la
coppa Italia.Mio papà mi ha sempre seguito sin da bambino,ovunque mi
raggiungeva perché era il mio primo tifoso e la sua mancanza e' incolmabile.E’
il turno dell’eroe di giornata,Pierluigi Vaccaro,il giocatore che ha consegnato
il primo trofeo dell’era Laneve al Viggiano.Segnare il primo goal con questa
maglia e farlo in una partita importante come una finale ti
dà delle sensazioni che neanche nel sogno più bello avrei immaginato di
assaporare.Invece è tutto vero continua Vaccaro,che a fine gara è corso ad
abbracciare l’ex capitano Ernesto Laneve.La coppa la dedico a lui,per me è come
un fratello e raccogliere il suo abbraccio è stata una delle sensazioni più
belle come vedere i viggianesi entusiasti per il mio goal. Vaccaro “consegna”
la coppa al Viggiano ma a spingerlo in finale è stato Giuseppe Perna con i due
rigori parati a Sperandeo e Vukcevic. Le lacrime di Valentina “bagnano” la sua
seconda coppa dopo quella conquistata
nel 2003-2004 con l’Abriola.E’ il turno di Giacinto Santalucia:la dedico ai familiari di Giulia Rotundo che hanno
trascorso un Natale molto triste e a me stesso per i sacrifici che ho fatto in
questi due anni al Viggiano per amore del calcio.Chiude Angelo Della Guardia:ho
vinto la mia prima finale di una coppa a 17 anni ma per i primi dieci minuti avevo le gambe che mi tremavano e non la smettevano più ,ma dopo
il primo intervento tutto mi sembrava più facile anche grazie all'aiuto del mio
capitano che mi dava fiducia.Al fischio finale quasi non mi sembrava vero e sono
andato a festeggiare subito con mio padre,la persona che mi ha dato più fiducia da quando gioco a calcio.Questa
coppa la dedico a lui che mi sostiene sempre nei momenti più difficili e a mia
madre che insieme a lui mi segue sempre.
Nicola Signoretti
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