Il Viggiano non
giocherà contro la Murese 2000. O, almeno, non giocherà con la squadra titolare
e forse neppure al completo. E’ crisi profonda nel centro della Val d’Agri,
dove il mancato rimborso spese ai calciatori ha provocato uno sciopero che va
avanti da martedì: la squadra non ha svolto alcun allenamento e ieri fonti
interne hanno confermato che la decisione dei giocatori è quella di non
scendere in campo domenica. Normale per chi, oltre a veder disattesi gli
impegni a causa della crisi finanziaria del club, si è pure sentito dare del
“mercenario” da qualche ingrato presente sei giorni fa sulle tribune, in
occasione della sfida con il Villa d’Agri. Altroché. I giocatori del Viggiano
sono certi di averne fatti sin troppi, di sacrifici, dall’inizio della stagione
e ora si sono stufati. La situazione non era rosea neppure all'inizio del
campionato e del resto la vecchia società aveva lasciato il timone fra mille
difficoltà economiche. Difficoltà che pare si siano riversate anche sul nuovo
gruppo dirigente e sui giocatori, che dall'inizio dell'anno hanno dovuto
conviverci. Tanto per farne nomi, gente come Anastasio e i due Perna avevano
accettato la riduzione delle spettanze, così come Altieri, tornato a Viggiano a
campionato iniziato. Prima delle semifinali di coppa c’era stato un piccolo
“focolaio” di protesta, poi spento grazie all’aiuto del Comune.Stavolta c’è il rischio che non si giochi, o che lo si faccia in otto contro undici, junior compresi.
Antonino Palumbo La Gazzetta del Mezzogiorno
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