RAMON TAGLIANETTI |
Potrebbe essere
finalmente arrivato il giorno di Giuseppe De Stefano.A Viggiano si attende
prima l'esito del vertice di oggi tra
il sindaco Alberti e le imprese locali operanti nel settore energetico per
chiedere un sostegno economico alla società. Nell'attesa il tecnico potentino
che ha già le idee chiare su cosa fare si è messo al lavoro con il ds Caputo al
quale avrebbe fatto come prima richiesta la riconferma di Anastasio che piace
molto per la sua versatilità. A distanza di un anno De Stefano dunque sta per
riprendersi il Viggiano ,dopo la breve e sfortunata parentesi con i Rossoblu
Potenza.Lo riceverà dalle mani di Ramon Taglianetti che come avevamo già
anticipato dopo il derby con il Moliterno del 7 aprile scorso lascia il
Viggiano con una coppa Italia regionale in bacheca e tanti rimpianti.Vi
proponiamo questa intervista rilasciata per il blog ieri sera.
1)Qualche giorno fa c’è
stato questo cambio della guardia alla guida della società con l’avvento di
Michele Di Rago.Taglianetti come lo ha conosciuto cosa ne pensa?
Ho avuto modo di conoscere Michele e posso garantire che il
Viggiano ha fatto la scelta migliore.E’ la persona giusta per questo nuovo
corso e in più se lo meritava per tutti i sacrifici che ha fatto.Gli auguro un futuro radioso al timone della
società.
2)Anche lui però come
tutti i presidenti dovrà fare i conti con la crisi economica
La crisi economica ha investito tutti i settori,non ha risparmiato nemmeno il
calcio dal professionismo al dilettantismo.Il Viggiano fa bene ad essere
prudente,l’esperienza dello scorso anno è stata utile per tutti anche se ha
lasciato dei lividi.Non è il caso più di rischiare se alle spalle non c’è una
società stabile e solida.Per questo motivo dico che è legittimo se un presidente come Di Rago prima di fare proclami
faccia le sue valutazioni altrimenti il
rischio è quello di buttarsi in
un’avventura rischiosa .L’anno scorso sono venuti meno alcuni sponsor e poi è
successo quello che tutti sanno,con le promesse non si va da nessuna parte.
3)Resta ancora un nodo da sciogliere,quello del nuovo
allenatore.Sembra però che non ci siano più dubbi sul ritorno di De
Stefano,proprio colui che le aveva lasciato il posto e adesso è ad un passo dal
riprenderselo.
De Stefano è un allenatore preparatissimo,che a Viggiano ha
fatto bene nel biennio precedente al mio arrivo e conoscendo già l’ambiente e
anche alcuni giocatori sono sicuro che ripeterà gli stessi ottimi risultati con
,è l’augurio che gli faccio,di vincere anche qualcosa
4)E Taglianetti dove
andrà?
Per adesso da nessuna parte,non so minimamente quale sarà il
mio futuro e la mia prossima destinazione.Restiamo in attesa di possibili
sviluppi
5)Quando ripensa a Viggiano cosa le viene in mente?
Umanamente se mi permetti sono felice di aver vissuto da voi
per alcuni mesi.I Viggianesi sono molto cordiali ed ospitali,inoltre sono un
devoto della Madonna e ci tornerò spesso.Calcisticamente siamo arrivati ottavi in campionato ma abbiamo vinto una coppa Italia regionale e
nel calcio conta solo questo.Con orgoglio posso affermare di essere stato il primo allenatore a vincere con il Viggiano,nessuno ci era riuscito in quattordici anni.Arrivare secondi o terzi e non vincere niente non
serve,quindi per me è stata una stagione assolutamente positiva anche se il
girone di ritorno è stato una disfatta.Ti assicuro che abbiamo lavorato in
condizioni disastrose,a volte con 5-6 ragazzi a fare allenamento ma non voglio
colpevolizzare nessuno.La Neve ha provato a fare del suo meglio ma le
difficoltà erano evidenti.Nonostante queste problematiche abbiamo portato a
termine il campionato e questa è stata
la vera vittoria.
6)Vi siete più visti
dopo la fine del campionato?
Non c’è stato più modo di farlo,mi ha però telefonato per
invitarmi a partecipare alle premiazioni della Siritide ma avevo già preso un
impegno e vi ho dovuto rinunciare.Siamo rimasti in buoni rapporti,poi come
capita anche nelle migliori famiglie
ci sono stati litigi e incomprensioni ma l’essenziale è che alla fine
tutto si risolva senza strascichi.
7)Tanti anni come
allenatore in Campania,poi la Basilicata.Il gap è cosi profondo?
Dal punto di vista tecnico e organizzativo è qualche gradino
sotto a quello campano,per una questione di cultura,di mentalità ma anche
logistica.Sotto il profilo agonistico invece mi ha sorpreso,non vedo differenze
sostanziali.
Nicola Signoretti
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