venerdì 13 aprile 2012

Il ruggito di De Stefano.E' un Viggiano di leoni e lotteremo fino alla fine.

Con l'allenamento odierno il Viggiano ha chiuso la sua settimana di lavoro in preparazione alla sfida di domenica con l'Avigliano.Dopo la sosta per il torneo delle regioni riparte il campionato di eccellenza, bando alle ciance,la parola adesso ritorna al campo che dovrà emettere gli ultimi verdetti di una stagione che come al solito vedrà vincitori e vinti ma che mai come quest'anno vede una contesa aperta fino alla fine per la promozione in serie D e tra queste duellanti c'è il Viggiano di De Stefano,uno che quando parla ha sempre un mucchio di cose interessanti da dire e con il quale non si corre certamente il rischio di annoiarsi.Le sue risposte sono come sempre in linea con il personaggio schietto che non usa la diplomazia per guadagnarsi la simpatia e la stima di qualcuno ma che preferisce anzi andare controcorrente perseguendo la strada dei suoi ideali senza mai rinnegarsi.

  1)Partiamo innanzitutto dalla partita di domenica.C’è l’Avigliano,c’è il suo passato.Un passato pieno di bei ricordi.
Avigliano per me ha rappresentato il punto di partenza perché è stata la prima squadra che ho allenato.Il primo anno siamo arrivati secondi e abbiamo portato a casa la coppa Basilicata,poi la società ha dovuto ridimensionare i costi l’anno successivo e abbiamo puntato sui giovani.Schieravo sei under in campo ma nonostante questo siamo arrivati terzi. 

2)Domenica si ritorna in campo.Atella è ormai un capitolo chiuso ma è riuscito a darsi una spiegazione di quella  sconfitta?
Io posso capire se una squadra non lavora bene e quindi ci si può aspettare un tracollo ma noi quella settimana invece abbiamo lavorato bene come sempre.Credo invece che dopo una lunga striscia di risultati utili consecutivi è lecito prima o poi attendersi che una squadra abbia un passaggio a vuoto ma vi assicuro che questa sconfitta non ha lasciato strascichi.Abbiamo sofferto l’importanza che una partita come quella aveva per noi anche se chi conosce la storia di De Stefano sapeva già che Atella era una tappa insidiosissima

2)E' mai stato pervaso da un senso di  scoramento dopo quella partita?
Assolutamente no.Voglio ripetere una frase bellissima che mi ha detto un mio collega che stimo tanto,mister Cutro il quale mi ha chiamato il giorno dopo lasciandomi queste parole.Quando cade l’albero,tutti si avvicinano per far legna.E in tanti hanno gioito dopo la nostra sconfitta,segno che davamo fastidio soprattutto perché qualcuno non accetta tutt’ora che una realtà piccola come la nostra possa  competere con la squadra del capoluogo.Del resto per avere una dimostrazione basta leggere i giornali,a noi ci mettono in terza anche quarta pagina,agli altri invece danno sempre la prima pagina con le foto a colori.Più che giornalisti io li definirei dei tifosi che hanno l’esigenza spasmodica di stare nel Viviani.A fine stagione avrò ancora da dire tante cose che non mi sono piaciute.

4)Il Viggiano comunque non molla,nonostante non sia più la favorita e nonostante il calendario non gli dia una mano
Noi non siamo appagati anche se siamo consci di essere andati al di sopra di ogni rosea aspettativa.Cammino facendo ci siamo resi conto che potevamo puntare più in alto e vogliamo continuare a inseguire questo sogno fino all’ultima giornata.Se siamo davanti a squadre che hanno speso una barca di soldi e che hanno uno staff dirigenziale di primo ordine non è certo per caso ma perché lavoriamo duramente anche cinque volte a settimana e con me non è facile se non si è disposti a fare sacrifici.Mi ha dato fastidio non vedere riconosciuti i meriti del mio lavoro e leggere insinuazioni del tipo  a Viggiano c’è Caputo e cosi via.Sul calendario sono d’accordo ma io credo che la differenza la faccia la voglia di vincere e di emergere.Tutte le partite sono difficili,per me lo è anche quella con l’Avigliano

5)Percaso rimpiange i due punti persi in casa contro il Policoro al 93°?
No perché li abbiamo recuperati con il Tolve.Rimpiango solo di non essere partiti con questa squadra dall’inizio perché tra novembre e dicembre abbiamo dovuto cambiare molto essendoci state delle partenze di giocatori che non si trovavano più a loro agio con noi.E a parte Pastore che rappresenta l’eccezione non è che abbiamo preso dei fenomeni.E’ ritornato Genovese ,un giocatore che io stimo per la serietà e la professionalità con la quale si allena e abbiamo preso Maiorano che era stato sempre un rincalzo.Alessio per la sua mole fisica ha bisogno di giocare con continuità ma purtroppo per la sosta  di febbraio e questa non è stato possibile ma ha grandi qualità.

6)Per fortuna quei momenti sono passati ,sono stati forse i più difficili.
Ci trovavamo in un momento di grande emergenza,nel quale io non condividevo le strategie della società di aspettare la fine del mercato di riparazione ma adesso devo dare ragione anche al direttore Sergio Caputo.La sua figura è importante e fin qui ha fatto un lavoro straordinario e poi sono stato io a consigliarlo alla società pertanto mi voglio autoelogiare.La scorsa stagione mi accollavo tutti i compiti ,quest’anno con un direttore sportivo ho avuto la possibilità di dedicarmi di più alle faccende calcistiche

7)L’arma letale di questo Viggiano resta Cosimo Altieri.Ha intenzione di risparmiarlo per Policoro?
Cosimo domenica giocherà dall’inizio,sta molto meglio e devo ringraziare il nostro fisioterapista Giovanni Marsicovetere che come al solito ha fatto un lavoro eccezionale.Aveva solo bisogno di riposare e questa sosta è servita soprattutto a questo,aveva speso tante energie e siccome non è un robot ha accusato un affaticamento muscolare ma non è finito come qualcuno ha scritto

8)In molti la indicano come il vero leader di questa squadra
Ogni squadra rispecchia il carattere dell’allenatore .Io da giocatore non avevo  una grande tecnica e un fisico imponente ma riuscivo a sopperire a questa mancanza con la grinta e la tenacia allenandomi con professionalità e voglio essere d’esempio ai miei giocatori.

                                                                                                     Nicola Signoretti








Nessun commento:

Posta un commento