Il nuovo anno si è aperto con una sconfitta per il circolo Alba di Pisticci allenato da una vecchia ma non troppo conoscenza del calcio viggianese,antonio lavecchia. Niente tuttavia,nemmeno questa sconfitta impedisce a Lavecchia di trovare un sorriso e apprestarsi con orgoglio a narrare le gesta della sua squadra nell’anno appena concluso che ha visto un epilogo clamoroso e sorprendente con la disputa dei play-off fino alla finale vinta contro il senise che è valsa la promozione in serie c1.Un giorno bellissimo,un ricordo indelebile,momenti che riaffiorano nella mente di una comunità piccola nei numeri ma grande nel sostegno come in quel giorno famoso in cui si è stretta attorno alla sua squadra condividendo lacrime di gioia versate come il sudore di tanti sacrifici fatti negli allenamenti per arrivare a compiere questo straordinario risultato.Come dimenticare allora questi momenti?Già,esordisce Lavecchia in una sorta di cronistoria.Eravamo partiti per una salvezza tranquilla nonostante giocatori del calibro di Masiello,Di pede e Albano, poi ci siamo ritrovati a giocare una finale.Potete capire continua Lavecchia che soddisfazione per una comunità di sole 500 anime arrivare a giocare in serie c1.Dal nuovo campetto in sintetico Enrico Mattei che Lavecchia definisce il fiore all’occhiello della comunità,sul quale mai tanta benedizione fu benevola ,alle prime grandi vittorie che fanno emergere subito il carattere di una squadra e la voglia di stupire il mondo intero.Un gruppo che sa rialzarsi dopo una sconfitta come quella di aliano e che riprende la sua marcia con la conquista di tre vittorie consecutive seguite da qualche altro passo falso che rimane comunque e sempre solo un incidente di percorso.Cosi alla fine del girone d’andata il circolo alba è inaspettatamente lì,cioè tra le grandi e dimostra di esserlo quando in casa sommerge di reti la capolista aliano.Da quel momento spiega Lavecchia abbiamo capito che non potevamo più nasconderci e che niente poteva fermarci nemmeno quando Di Pede subisce una vile aggressione a senise e noi decidiamo di abbandonare il campo prendendo partita persa.quello ammette lavecchia è stato un momento difficile.La società voleva ritirarsi ma io mi sono opposto perché non potevamo arrenderci e gettare al vento i nostri sacrifici.Quella volta ho avuto ragione per come poi è finita.Arriviamo a disputare i play-off e dopo aver eliminato il borgo matera conquistiamo la finale e per uno strano scherzo del destino di fronte c’è proprio il Senise.Era l’occasione per prenderci una rivincita per quello che avevamo subito che nulla aveva a che vedere con lo sport.Quei momenti lavecchia li ricorda bene e non potrebbe essere diversamente.Dopo aver chiuso il primo tempo sul 5-2 infatti subiamo una rimonta incredibile ma per fortuna reagiamo e pareggiamo con albano.Ai supplementari mancano 20 secondi ma sono sufficienti a Masiello per segnare su punizione il goal dell’incredibile promozione.Io ho capito che non stavo più sognando e che quello che succedeva intorno a noi era tutto vero,ho pianto dalla gioia perché sono momenti che un allenatore vive intrensamente.Abbiamo vissuto e fatto vivere alla nostra gente un’emozione indescrivibile che abbiamo celebrato degnamente per una settimana nel nostro quartiere.
1)Fin adesso hai raccontato il tuo presente.Ti va di fare un tuffo nel passato.Il Viggiano non può non farne parte di questo album di ricordi straodinari.Come e quando iniziò la tua avventu
Sono arrivato per scommessa nel 2003/2004 l’anno di seconda categoria con Iovine Angelo appena eletto dirigente.Provenivo da delle stagioni formidabili di promozione e prima categoria con Bernada e Salandra,scendevo di categoria ma vidi subito che lo spirito era giusto,una societa’ giovane capeggiata da un grande ambizioso Laneve e dal suo sempre vigile Franco Nigro,detto il sergente di ferro
2)E quella fu un’annata indimenticabile per tutti non solo per te.
Una delle stagioni più più belle della mia vita,giocavo veramente per divertirmi non vedevo l’ora che arrivasse la domenica per vedere i miei amici li consideravo e li considero ancora tutt’ora amici.Secondo posto nonostante la societa’ come obiettivo avesse un anno di medio alta classifica,19 partite 19 gol,uno in meno del gemello del gol Petrone che fece 20 gol in 24 partite.Andammo a giocarci i play-off,fummo sconfitti ma grazie al ripescaggio riuscimmo comunque a salire in prima categoria
3)La stagione successiva arriva Borneo e tu dopo la squalifica fai l’esordio in casa con il Matera
La ricordo bene anche perché segnai una doppieta ma purtroppo perdemmo per 3-2
4)Ma a dicembre la decisione di cambiare maglia
Fu una scelta di comodo perché dovevo organizzare il matrimonio e cosi tornai a giocare nella squadra del mio paese,cioè a Salandra.
5)L’anno successivo sei ritornato e con Esposito hai vissuto un’altra stagione positiva
Disputai un buon campionato riuscendo ad andare in doppia cifra,segnai dodici reti.Fu l’anno del rispecaggio in promozione e dell’abbandono di Esposito per passare a Briamonte(in questa gestione solo un gol) per poi affidare la squadra all’amico Allemma quando la squadra aveva gia un piede in prima categoria.In questa fase mi rilanciai segnando ben 3 gol nella stagione regolare e siglando il gran gol nella finale play out davanti a un Coviello stracolmo di gente.Ricordo che andai ad abbracciare il presidente,perché quel gol era per lui,perché nella mente avevo gia deciso che il mio calcio finiva a viggiano e non a salandra come sempre avevo sognato
6)Direi la tua stagione più difficile con il Viggiano anche se poi ci fu un felice epilogo con la conquista della salvezza
Fu difficilissima per il presidente e per tutta la societa’,e per quanto mi riguarda mi dovevo anche far perdonare qualche capriccio di troppo nei confronti di una societa’ che non meritava simil cose.Mi riferisco a dei comportamenti errati quando allenava la squadra BriamonteIl destino poi mi ha riservato anche la gioia più grande,quello di festeggiare la salvezza nella finale play out contro il bella ,ed essere in campo il giocatore con più presenze in quel momento della squadra del vVggiano,quindi fui anche capitano di questa meravigliosa squadra e di cui ancora oggi sono fiero e orgoglioso che è la su nel campionato massimo regionale,mi inorgoglisce perché questa vetta la sento anche un po’ mia
7)Per finire dal calcio al calcetto.Le emozioni però come abbiamo visto non mancano lo stesso
La scelta di passare dal calcio a 11 a calcio a 5 fu solo dovuta a scelte familiari,il calcio portava tanto tempo,poi avevo questa voglia di portare il circolo alba squadra nata otto anni fa grazie a me e due miei amici ad alti livelli e perchè sentivo che per me il calcio giocato si doveva allontanare per far posto a questa scelta difficilissima che è fare l’allenatore e che fino adesso credo stia facendo egregiamente.In 3 campionati e mezzo comuque ho fatto 91 reti,e dopo i 100 gol nel calcio a 11 voglio arrivare a 100 gol anche nel calcio a 5.
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