Ottenuta la salvezza attraverso la disputa dei play-out la Polisportiva Viggiano può cominciare dopo qualche settimana sabbatica a programmare il suo secondo anno in promozione.Primo nodo da sciogliere l’allenatore.Il profilo richiesto è quello di un giovane,anche emergente,e che abbia le caratteristiche caratteriali tali da esercitare sempre il controllo sul gruppo che era sfuggito anche ad un veterano come Esposito.Un allenatore che poi non secondariamente sappia condurre la squadra al traguardo salvezza senza troppi affanni.Il nome giusto per la società è quello di Giuseppe Villani e non passa neanche tanto tempo perché le due parti si incontrino e trovino l’accordo,sicchè sui giornali viene dato l'annuncio ufficiale dell'ingaggio del tecnico potentino.Ma se il nome di Villani in società ha messo tutti d’accordo,non lo stesso si può dire per i tifosi tra i quali c’è qualche perplessità perché il suo curriculum da allenatore è ancora tutto da scrivere,prima di allora infatti non aveva mai guidato una squadra e quindi il fatto che non avesse un’idea di gruppo se non qualche esperienza nelle giovanili del Potenza come collaboratore di quello che sarà il suo successore qualche anno dopo,Giuseppe De Stefano,apriva ad una serie di interrogativi.Insomma se per la società Villani è una vera e propria scommessa,per qualche tifoso è un azzardo ma l’ultima parola spetta sempre al campo,giudice insindacabile. E il campo darà ragione alla società perché come vedremo Villani rimarrà tre anni sulla panchina del Viggiano aprendo un ciclo e spalancando le porte dell’eccellenza.In promozione ottiene un quarto e un terzo posto,molto di più di quelli che erano i programmi iniziali e al primo anno di eccellenza alla fine del girone d’andata è già quasi salvo.Ma tornando alla stagione 2007-08 la curiosità era di vedere all’opera questo allenatore e capire quale sarebbe stata la sua filosofia calcistica che si capisce da subito come non possa prescindere dall’idea di gruppo. Un gruppo che va oltre i singoli,oltre le gerarchie perché senza un gruppo non si diventa squadra e squadra si diventa prima nella testa che sul rettangolo di gioco. Villani fa della serietà e dello spirito di sacrificio il suo credo calcistico e il Viggiano si dimostra subito una squadra grintosa e tenace,ereditando quelle che erano state le sue caratteristiche da giocatore.Tatticamente il Viggiano è una squadra molto accorta,che mantiene le giuste distanze tra i reparti,che non osa tanto,che non fa nulla di trascendentale ma che intanto porta a casa molte vittorie con un calcio più di sostanza che di qualità.Villani del resto è stato un difensore e lo si capisce da come cura la fase difensiva.In Val d’Agri Villani lo conoscono bene per aver indossato la maglia del Villa d’Agri dove insieme a lui militava Fabio Blasi che non a caso è uno dei giocatori che si trasferiscono alla sua corte.Blasi proviene dai cugini del Real Viggiano(è l’anno della fusione con la Polisportiva) insieme a Piscopia e si ritrova cosi ad essere allenato da quello che fino a qualche anno prima era un suo compagno di squadra.Le altre novità sono rappresentate dal ritorno in patria di Berterame,e da Santarsiero,Tolve,Mazzacane,Martoccia e Petrocelli. Borneo e Allemma sono confermati, in compenso la rosa si priverà di qualche viggianese vedi De Cunto,Mero,Privenzano e Raucci e un altro viggianese d’adozione ,Lavecchia.Il campionato inizia benissimo per il Viggiano che si attesta nei quartieri alti della classifica da subito .Alla tredicesima giornata è addirittura primo in classifica dopo quattro anni ma ci rimane per poco.Per il resto ondeggia tra il terzo e quarto posto che sarà poi il piazzamento finale che gli consentirà di giocarsi i play-off contro il Policoro .Una partita che vi racconteremo nell’ultimo appuntamento del nostro viaggio a ritroso nel tempo che si chiuderà per quanto riguarda la stagione 2007-08 mercoledi 29 giugno.Per ora possiamo solo rimandarvi ai tabellini che pubblicheremo la settimana prossima e al racconto personale di Fabio Blasi ospite domani sul nostro blog.
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